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La Concezione del Cibo nell’Ebraismo: Tra Sacralità e Responsabilità Ecologica

Di Davide Lovera

Il rapporto tra cibo e spiritualità è profondamente radicato nella tradizione ebraica, in cui nutrirsi è un atto sacro, regolato da precetti divini e legato alla relazione tra l’essere umano, Dio e il creato. Il cibo, per l’ebraismo, non è solo una necessità biologica, ma un comandamento che implica responsabilità morale e consapevolezza.

Il Kasherut: Un Codice Alimentare tra Purezza e Disciplina

Uno degli aspetti fondamentali della concezione ebraica del cibo è il kasherut, l’insieme delle regole dietetiche che distinguono i cibi puri (kasher) da quelli impuri (taref). Queste norme, stabilite nella Torah, hanno implicazioni sia religiose che etiche.

La Torah stabilisce chiaramente:

Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra”
— Levitico 11:2

Solo alcuni animali sono permessi, come bovini e ovini che ruminano e hanno lo zoccolo fesso, mentre suini e crostacei sono vietati.

La separazione tra carne e latticini si basa sul precetto:.

“Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre”
— Esodo 23:19

Questa prescrizione è stata interpretata come un invito a non fondersi eccessivamente con la natura, ma a rispettarne gli equilibri, mantenendo una chiara distinzione tra le specie e le loro funzioni.

La Macellazione Ritualizzata e il Rispetto della Vita Animale

La shechità, il metodo di macellazione rituale, riflette un principio fondamentale dell’ebraismo: il rispetto per la vita animale.

Il taglio netto e rapido alla gola dell’animale mira a ridurre la sofferenza, in linea con il principio di "tza’ar ba’alei chayim", il divieto di infliggere sofferenza agli esseri viventi.

L’ebraismo proibisce anche il consumo del sangue, poiché esso rappresenta la vita stessa:

“Poiché la vita della carne è nel sangue”
— Levitico 17:11

Questa prescrizione sottolinea il valore sacro della vita e la necessità di riconoscere il sacrificio dell’animale nel ciclo alimentare umano.

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Planetary Health e Sostenibilità: L’Antica Saggezza della Torah per il Futuro

Molti precetti alimentari ebraici hanno una forte valenza ecologica e sostenibile. Ad esempio, il concetto di Shmita, il riposo della terra ogni sette anni, anticipa principi moderni di agricoltura rigenerativa:

“Ma il settimo anno vi sarà un sabato di riposo solenne per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna”
— Levitico 25:4

Questo precetto insegna l’importanza della rigenerazione naturale, evitando lo sfruttamento intensivo delle risorse. Inoltre, il divieto di sprecare cibo, noto come "bal tashchit", proibisce la distruzione inutile delle risorse naturali, un principio essenziale nella lotta allo spreco alimentare moderno.

La visione ebraica del cibo integra spiritualità, disciplina e sostenibilità. Il kasherut, lungi dall’essere solo un insieme di regole restrittive, diventa un modo per rafforzare la consapevolezza alimentare e il rispetto per il mondo naturale. L’insegnamento biblico può offrire spunti preziosi per la crisi ecologica odierna, promuovendo un modello alimentare più responsabile e sostenibile.

Dr. Davide Lovera

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